Carlo, dicci chi sei e cosa fai.
Sono un ragazzo di 30 anni che cerca di scrivere canzoni e di fare un mestiere, soprattutto oggi, davvero difficile: il cantautore. Ormai sono sette anni che giro l’Italia con la mia chitarra e ho all’attivo un disco, uscito nel 2017, che ha ricevuto diversi riconoscimenti a livello nazionale. Riesco a viverci con la mia musica e con i concerti ed è già un enorme traguardo in questo periodo storico. Ovviamente, spero di poterlo fare per tutta la vita.
Quando nascono in te l’interesse e la passione per la musica?
A 8 anni, quando i miei genitori mi iscrissero a un corso privato di fisarmonica. Dalla fisarmonica passai al pianoforte e, infine, alla chitarra da autodidatta. L’amore per i cantautori fu un passaggio naturale: De André, Gaber, Guccini e Gaetano, i miei primi colpi di fulmine, poi arrivarono tutti gli altri. Fu così che iniziai a scrivere canzoni e, in poco tempo, cominciai anche a credere in quelle parole e in quegli accordi che buttavo giù.
Officina Pasolini, un Laboratorio di alta formazione artistica del teatro, della canzone e del multimediale della Regione Lazio, nonché Hub culturale di eventi su Roma, ti ha permesso di intraprendere un percorso dove far crescere il tuo talento e provare a fare della musica la tua professione. Come hai scoperto questo mondo?
Officina Pasolini, per la mia personale esperienza, è stato il luogo della crescita artistica e non solo. Ho conosciuto Officina Pasolini attraverso degli amici che avevano già frequentato il corso e, una volta entrato, ho capito in poco tempo di aver fatto la scelta giusta. Lì dentro ho acquisito una consapevolezza nei miei mezzi che prima non possedevo e, attraverso il lavoro, la dedizione e il confronto, ho cominciato prima di tutto a rispettare il lavoro che adesso pratico con orgoglio.
Quanto è importante questo corso per te? Quanto, dunque, ti senti arricchito da questa esperienza? E svelaci un aneddoto!
Auguro a chiunque di provare un’esperienza del genere. La cosa essenziale che ho capito è l’importanza del lavoro, dello studio e della ricerca che battono sei a zero la superficialità del successo e l’arroganza dell’arrivismo.
Officina Pasolini non ti fa diventare famoso (grazie al cielo!), ma ti dà gli strumenti adatti per costruirti una dignità e una credibilità artistica.