Chi siete e di cosa vi occupate?

L’Associazione giovanile Laboratorio11 è costituita da giovani ricercatori e studenti
appassionati ed immersi nel mondo della Scienza, curiosi ed ispirati dall’Arte e dal Design.
Tra i membri fondatori dell’Associazione ci sono Davide Marzi, ricercatore in Biologia
Molecolare afferente alla Sapienza Università di Roma, Marta Marzullo, ricercatrice in
Genetica afferente al Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e Carmen Rotondi,
studentessa del corso di Dottorato in Pianificazione, Design e Tecnologia dell’Architettura
della Sapienza Università di Roma. Inoltre, l’Associazione beneficia del coinvolgimento e
della partecipazione di studenti, ricercatori e professionisti attivi in diversi settori.
Laboratorio11 nasce come gruppo informale di divulgazione scientifica nel 2018, presso i
laboratori del Dipartimento di BBCD della Sapienza Università di Roma
(http://bbcd.bio.uniroma1.it/bbcd/), grazie al desiderio di alcuni studenti e studentesse di
condividere le esperienze vissute in laboratorio e le conoscenze acquisite. Sostenuto dal
Dipartimento e dal corso di Dottorato in Genetica e Biologia Molecolare della Sapienza, il
gruppo ha realizzato negli anni diversi eventi di disseminazione scientifica, maturando
competenze organizzative e divulgative in questo ambito.

 

Raccontateci il progetto Molecole, di cosa si tratta

Molecole è un progetto di divulgazione scientifica innovativo che ha lo scopo di ridurre la
distanza tra Scienza e pubblico non specializzato. Attraverso Molecole vogliamo rendere
più accessibili le nozioni scientifiche, presentandole in maniera informale e coinvolgente,
permettendo ai partecipanti di maturare una formazione scientifica di base. Con la
recente pandemia da SARS-CoV-2 ed alla luce della disinformazione emersa, pensiamo
sia necessario stimolare lo sviluppo di una capacità critica nei confronti delle informazioni
che vengono proposte dai media; difatti il nostro scopo è anche quello di fornire i mezzi
per una corretta interpretazione di tali informazioni. Molecole ci permette di raccontare la
realtà celata dietro le mura dei laboratori di ricerca, di mostrare una panoramica delle
attività svolte dai ricercatori, dei meccanismi molecolari e cellulari alla base della vita,
stimolando lo sviluppo di una coscienza scientifica nei partecipanti.
Grazie al progetto Molecole abbiamo gettato le fondamenta per la costruzione di un
network (on-line e off-line) di persone sensibili a tematiche scientifiche ed abbiamo avuto
l’opportunità di organizzare una serie di seminari e workshop in cui sono state presentate
nuove figure professionali e sbocchi lavorativi emergenti del settore scientifico, in linea
con i cambiamenti in atto nel mercato del lavoro e fondamentali per la formazione di
studenti e studentesse. In fine, abbiamo progettato e allestito una mostra fotografica a
carattere scientifico articolata in un coinvolgente percorso immersivo. Per conseguire una
divulgazione più efficiente ed accessibile, abbiamo deciso di reinterpretare la Scienza
come Arte, sfruttando gli strumenti forniti dalle Biotecnologie e dal Design per rendere
più accattivanti le nozioni proposte, permettendo di vedere da vicino i risultati della
ricerca. La mostra fotografica ha valorizzato le immagini ottenute durante gli esperimenti
scientifici, esposte all’interno di un ambiente informale in cui la convivialità ed il
confronto sono state alimentate anche dalle installazioni interattive, dalla selezione
musicale e dagli artisti che si sono esibiti.
Allo stesso tempo, questo progetto ha permesso di creare dei momenti di scambio tra
professionisti e non-esperti, offrendo la possibilità di interagire con chi pratica
quotidianamente discipline scientifiche. Questi momenti di scambio hanno stimolato
anche l’incontro tra ricercatori, sempre più distanti e specializzati in tematiche di nicchia,
favorendo il confronto tra persone attive in settori differenti.

Come nasce la vostra idea e qual è l’obiettivo che intendete raggiungere?

L’idea del progetto nasce dalla voglia di condividere conoscenze e competenze maturate
durante gli anni di studio e di lavoro all’interno dei laboratori di Biologia. Ai fini scientifici, per la preparazione dei manoscritti, vengono selezionate delle immagini rappresentative
del lavoro svolto, ma la maggior parte delle immagini acquisite durante gli esperimenti
rimangono inutilizzate e sepolte all’interno di hard disk o sistemi di archiviazione.
Inizialmente la nostra idea era quella di valorizzare il lavoro svolto e le immagini ottenute,
impiegandole per organizzare eventi divulgazione. In seguito ci siamo resi conto della
necessità latente di un confronto tra ricercatori e professionisti di diversi settori, quindi
l’esposizione delle immagini è divenuto il pretesto per creare aggregazione ed un network
basato su una comunità scientifica trasversale. Grazie alla modalità informale con cui
abbiamo proposto i seminari e la mostra fotografica, questi appuntamenti hanno avuto
un successo inaspettato coinvolgendo un grande numero di partecipanti. Attraverso gli
eventi che proponiamo vogliamo ridurre la distanza che intercorre tra ricerca scientifica e
non esperti, permettendo di acquisire quelle nozioni di base che al giorno d’oggi,
ribadiamo, risultano indispensabili per una corretta interpretazione delle informazioni
ricevute dai media. Inoltre vogliamo stimolare il confronto tra ricercatori, promuovendo
lo sviluppo di collaborazioni e percorsi interdisciplinari.

Come siete venuti a conoscenza dell’avviso pubblico di Vitamina e come ha
contribuito alla vostra crescita come associazione?

Una delle attività dei ricercatori è la ricerca di fondi per realizzare progetti. In questo
ambito, la Regione Lazio è molto attiva promuovendo diversi bandi a sostegno della
ricerca, quindi capita spesso di controllare le nuove proposte sul sito istituzionale, dove
abbiamo appreso del bando VitaminaG. Inoltre diversi amici e colleghi ci hanno suggerito
di partecipare al bando, sebbene fossimo un gruppo informale, riconoscendo la
potenzialità del progetto Laboratorio11. Partecipando al bando abbiamo avuto modo di
impegnarci nella stesura della nostra proposta progettuale, esercizio per niente semplice,
che ci ha permesso di mettere a fuoco le nostre idee ed i nostri obiettivi. Quando
abbiamo saputo di essere tra i gruppi ammessi al finanziamento eravamo increduli. Per
realizzare il progetto abbiamo dovuto costituire l’associazione ed ancora una volta,
questo ci ha permesso di concretizzare le nostre idee ufficializzando il gruppo e l’impegno
speso per le attività svolte. Grazie a VitaminaG abbiamo avuto l’occasione di mettere alla
prova le nostre idee e le nostre capacità, aprendoci la strada a nuove opportunità.

Qual è stata la fase finale del vostro progetto?

Il progetto Molecole si è sviluppato in diverse fasi. Inizialmente abbiamo rafforzato le
attività sui canali social dell’Associazione per far crescere il network attorno alle nostre
attività. In seguito abbiamo organizzato una serie di seminari in cui sono state presentate
diverse carriere, ponendo l’attenzione sulle professioni emergenti nel mondo della
Scienza, del Design e della divulgazione scientifica. La fase finale del progetto ha incluso
l’organizzazione di una mostra fotografica a carattere scientifico, in cui sono state
esposte immagini ottenute in laboratorio durante diversi esperimenti e prodotte da vari
ricercatori, studenti e professori. Oltre alle immagini, sono state esposte delle
installazioni interattive e stampe 3D realizzate utilizzando PLA, una plastica di origine
naturale, ecosostenibile e biodegradabile, grazie alla collaborazione con studenti di
Design. La mostra fotografica si è svolta come percorso immersivo, in cui i partecipanti
sono stati avvolti dalle immagini e dai video proposti. Le didascalie di ogni immagine
sono state elaborate per permettere la comprensione anche ai non esperti, aiutati e
coinvolti anche dagli studenti impegnati nei tour informali dell’esibizione. La
partecipazione di musicisti e DJs sensibili a tematiche scientifiche ha reso l’evento
effervescente, stimolando il connubio tra diverse realtà e valorizzando la mostra stessa.

I vostri tre motivi per i quali ragazze e ai ragazzi under35 dovrebbero partecipare a Vitamina G?

VitaminaG ci ha dato la possibilità di realizzare un progetto che avevamo in cantiere da
anni. Inoltre, ci ha dato la spinta necessaria a costituire ufficialmente l’Associazione
giovanile Laboratorio11, permettendoci di affrontare tra le altre, tematiche relative alla
gestione dei finanziamenti. Conseguentemente, i tre motivi sono: 1) possibilità di
realizzare un progetto personale o di gruppo; 2) affrontare dinamiche
economico/gestionali relativi a finanziamenti e associazioni; 3) possibilità di conoscere e
costituire un network di persone attive in diversi settori. Potendo aggiungerne un 4,
Vitamina G è un bando a supporto e sostegno degli under 35 che ha dato, e continua a
dare, la possibilità ai giovani di crescere e sviluppare le loro idee.

Perchè i giovani ragazzi dovrebbero partecipare a progetti come il vostro?

Il nostro intento è quello di rendere la Scienza più accessibile, presentandola in maniera
esaustiva ma informale. Quello che presentiamo è un mondo ai più sconosciuto, che
spesso rimane di difficile comprensione anche a chi si appresta ad intraprendere una
carriera scientifica. Il nostro evento vuole dare i mezzi per capire il mondo della ricerca,
per poter avere la possibilità di scegliere in maniera consapevole. Inoltre, il
coinvolgimento di diverse realtà socio-culturali proposto dal nostro progetto porta
inevitabilmente ad un valore aggiunto nel background dei partecipanti, offrendo la
possibilità di creare nuove collaborazioni e amicizie.

Come sperate si sviluppi in futuro il vostro progetto?

La nostra speranza è di proseguire con eventi di divulgazione scientifica, in cui la Scienza
viene presentata in maniera accessibile, informale e coinvolgente. In futuro, sarebbe
fantastico poter coinvolgere un numero maggiore di professionisti da varie realtà
nell’organizzazione degli eventi, per presentare in maniera sempre più esaustiva la
ricerca e le innovazioni scientifiche, utilizzando mezzi sempre nuovi e di impatto.
Inoltre speriamo che le istituzioni continuino a credere ed ad investire sui giovani, dando
la possibilità a noi, ed ad altri di portare avanti progetti di questo tipo.