• Il Progetto

      Aurora, parlaci un po' di te e di cosa fai nella vita.

      Mi presento: sono Aurora Bellucci, ho 22 anni e abito a Viterbo. Sono una studentessa universitaria in Economia Aziendale all’Università degli Studi della Tuscia. Nella vita mi è sempre piaciuto sostenere le persone più deboli e in difficoltà, aiutando anche i compagni a scuola. Mi occupo di associazionismo e problematiche legate al mondo universitario.

      Il Servizio Civile è un’occasione di crescita per tutti i giovani fra i 18 e i 28 anni che scelgono volontariamente di dedicare un anno della loro vita a un’esperienza non solo civica e culturale ma anche umana e professionale, all'insegna della responsabilità, della solidarietà, della partecipazione e della tutela dei diritti. Che cosa ti ha spinto a intraprendere questo percorso?

      Ritengo il Servizio Civile un’enorme occasione di crescita. Infatti, la maggiore spinta a iniziare questo percorso è stata la voglia di fare un’esperienza nuova, pur continuando gli studi, accomunata alla passione di aiutare il prossimo, che ho avuto fin da bambina. Ho partecipato a un incontro organizzato dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Viterbo insieme al C.S.V. - Centro Servizi per il Volontariato e, in quella occasione, ho conosciuto dei ragazzi che stavano terminando il progetto precedente presso l’Associazione Amici di Galiana – Onlus di Viterbo. Mi hanno parlato del loro percorso riuscendomi a coinvolgere.

      Hai iniziato a svolgere il Servizio Civile presso l'Associazione "Amici di Galiana", a Viterbo, occupandoti di integrare e prestare assistenza a persone diversamente abili. Inoltre, sappiamo che hai collaborato a vari progetti inerenti l’agricoltura sociale. Ti va di raccontarci qualcosa in merito a queste esperienze e a cosa ti hanno lasciato da un punto di vista personale? Sei libera di arricchire il tutto con qualche simpatico aneddoto ovviamente.

      Sia io che i miei colleghi abbiamo scelto di iniziare come volontari nell’associazione già da qualche settimana prima dell’inizio effettivo del progetto. Questo ci ha notevolmente aiutato perché i ragazzi del Servizio Civile precedente ci hanno accolti e accompagnati nel primo mese di servizio. Tutti i progetti dell’associazione hanno alla base l’inclusione sociale e lavorativa, e l’autonomia personale. Per raggiungere questi obiettivi, si relaziona con gli enti pubblici e privati del territorio.

      In questo breve periodo della mia vita, ho vissuto moltissime emozioni e stati d’animo differenti e da questo percorso mi porto a casa dei bellissimi ricordi. Ecco i più importanti:

      • l’evento “Realtà e Sviluppo dell’Agricoltura Sociale nella Tuscia”,un confronto con le istituzioni del territorio nato per definire lo stato dell’arte dell’agricoltura sociale nella Tuscia. L’associazione mi ha chiesto di predisporlo in totale autonomia. Per fortuna, tutto è filato liscio e si è svolto nel migliore dei modi, ricevendo i complimenti da parte di tutti. E tutto grazie anche ai miei colleghi Elisa, Sara e Davide e al loro supporto;
      • Malgrado il lockdown dovuto all’emergenza Covid-19, l’associazione non si è mai fermata, continuando a svolgere le attività sia in presenza che da remoto, come per il progetto “Lontani ma vicini”, un supporto dato ai ragazzi con disabilità e alle loro famiglie. Attraverso l’utilizzo di piattaforme digitali come Skype, Houseparty e WhatsApp, noi volontari del Servizio Civile abbiamo videochiamato quotidianamente gli utenti, singolarmente o in gruppo, offrendo loro un supporto per prevenire un eccessivo isolamento durante la quarantena, per non lasciare solo chi è più fragile e regalargli così anche un piccolo sorriso.
      • Un altro progetto che mi ha donato un sacco di emozioni è “Hakuna Matata 2.0”. L’obiettivo era di includere i giovani, dai 18 ai 35 anni, con disabilità nel settore dell'agricoltura sociale, per un successivo inserimento socio-lavorativo (compresa l’auto-imprenditorialità). Nella fase pratica sul campo, abbiamo lavorato insieme ai ragazzi e ai tutor aziendali scoprendo tecniche e realtà del mondo agricolo che mai avremmo potuto approcciare.
      • molto forte a livello emotivo è stata l’“Estate a Prato Giardino”, svoltasi da agosto a settembre. È un’attività ludica integrata con bambini fino ai 14 anni, disabili o con disagio sociale. Dal punto di vista personale, è stato molto toccante perché ho compreso il disagio che le famiglie con queste problematiche sono costrette a subire ogni giorno. Anche se è stata una prova super impegnativa, mi ha dato un sacco di emozioni: non c’è stata cosa più di bella di vedere i piccoli sorridere, soprattutto quelli costretti a stare su passeggini o sedie a rotelle.
      • L’ultimo progetto è “Happy Waiter”, uno degli interventi dell’associazione a sostegno dell’inserimento lavorativo. Il problema del lavoro è sicuramente di grande rilevanza per le persone con disabilità intellettiva: uscendo da un vissuto spesso di non inclusione, devono confrontarsi con lo stigma del rifiuto. Un aneddoto molto simpatico si è verificato in estate: mentre facevo da tutor, un ragazzo era talmente entusiasta di svolgere questa mansione che ha sparecchiato un intero tavolino mentre i commensali stavano ancora finendo di mangiare!

      Tre motivi per i quali dei giovani ragazzi come te dovrebbero intraprendere il percorso del Servizio Civile.

      I motivi per cui dei giovani ragazzi come me dovrebbero intraprendere il percorso del Servizio Civile sono molti. A mio parere, i più importanti sono la consapevolezza dell’importanza del lavoro di squadra e di imparare a farlo, mettersi alla prova sposando progetti socialmente utili e conoscere nuove realtà.

        • Il Progetto

          Armando, raccontaci chi sei e cosa fai.

          Sono un giovane lavoratore, laureato da poco e da qualche anno Presidente di InteroCrea, l’Associazione Culturale composta da ragazzi del territorio, accomunati dalla passione per la propria terra e la consapevolezza di giocare un ruolo importante per la vitalità della Valle in cui viviamo.

          Il 17 maggio 2019 è stato inaugurato il primo Ostello di Antrodoco, nella Valle del Velino. Da dove nasce questa idea e come si è sviluppata?

          L’idea nasce dalla volontà di creare un contatto con il mondo e di condividere con altri il piccolo tesoro che è la Valle del Velino. Creare un punto d’appoggio, una struttura per accogliere, assente prima dell’Ostello il Castagno, per chi vuole fare un'esperienza immerso nella natura, sfruttando i moltissimi sentieri escursionistici che partono dal nostro paese.

          Oltre ad amanti del trekking e della mountain-bike, una struttura ricettiva è fondamentale anche per facilitare lo sviluppo dell’animo culturale di Antrodoco e dintorni. L’Ostello il Castagno si è rivelato utilissimo per accogliere i vari gruppi di artisti che ormai da anni organizzano spettacoli teatrali, di danza e street art sul nostro territorio, durante tutto l’anno e specialmente in estate.

          Abbiamo ritenuto che l’ostello fosse la formula migliore per proporre agli ospiti un ambiente genuino e amichevole. Ci piace conoscerli, accompagnarli a scoprire i migliori scorci del nostro paese, consigliargli sentieri, fargli vivere il territorio. E al momento della partenza, portano via con loro un buon ricordo e lasciano a noi un valore aggiunto.

          Avete scelto di coinvolgere la cittadinanza nella scelta del nome e del logo dell'ostello. È stata importante la risposta che avete ricevuto dalle persone interessate e come si chiama, dunque, questa struttura?

          L’Ostello di Antrodoco è di tutti noi. Abbiamo voluto fortemente che fosse un ponte per la Valle del Velino e che fosse plasmato da chi vive in queste zone, in modo che lo sentisse proprio e ne fosse il primo promotore.

          Le azioni di coinvolgimento sono state diverse, la prima è stata la scelta del nome. A settembre 2018, abbiamo lanciato un contest sui social in cui sono state raccolte più di 70 proposte di nomi, tra i quali è stato votato il vincitore: ‘’Ostello il Castagno’’. Con la stessa metodologia è stato scelto il logo.

          Perché tra i tanti ha vinto proprio questo? Il motivo è da rintracciarsi nell’importanza storica ed economica che ha la castagna nelle nostre zone. È un prodotto di eccellenza il Marrone Antrodocano, una varietà di castagna rinomata per il gusto intenso e la qualità. Apprezzando la scelta, si è deciso di far diventare il castagno la caratteristica principale dell’ostello. Infatti, gran parte dell’arredamento è stato realizzato da artigiani locali con legno di castagno autoctono. Inoltre, essendo l’autunno il periodo di maggior rigore di questa pianta, si è scelto d’ispirarsi a questa stagione per i colori che caratterizzano le stanze: giallo, arancione, rosso e verde.

          Anche sul tema “arredamento” è stata coinvolta la popolazione. Sensibili alle tematiche di sostenibilità ed economia circolare, è stato lanciato un appello per recuperare mobili e arredi usati con piccole opere di restauro.

          Perché un giovane ragazzo della Regione Lazio, e non solo, dovrebbe soggiornare presso l'Ostello Il Castagno?

          Perché ce n’è per tutti i gusti! Avete mai sentito parlare de ‘’Lu bucio bacia femmine’’? È l’angolo romantico degli innamorati di Antrodoco! Si dice che porti fortuna alle coppie baciarsi sotto quell’arco…

          Per gli amanti dell’archeologia e della storia, una passeggiata sui resti della via Cecilia è d’obbligo.
          Per gli appassionati dell’arte, c’è la famosa chiesa di Santa Maria Extra Moenia, in stile romanico, con un battistero esagonale tra i pochi esemplari esistenti. Di recente, si è scoperta la centralità di questo monumento in una leggenda templare… è eccitante divertirsi a ricercare simboli e opere dei templari in queste zone!
          Infine, perché è un posto strategico per escursioni a piedi e in e-bike sui monti circostanti, tra i quali il monte Giano, una suggestiva terrazza sulla valle del Velino. Fermatevi e respirate la libertà! Potete entrare poi nella pineta monumentale di epoca fascista che compone la scritta “DUX”.
          Ma c’è molto altro da scoprire, non resta che venire a farci visita!

            • Il Progetto

              Rappresenti il Consiglio dei Giovani di Zagarolo. Raccontaci qualcosa di voi!

              Mi chiamo Andrea Quaranta e sono il Presidente del Consiglio Comunale dei Giovani di Zagarolo. Siamo un gruppo di 19 persone, 15 Consiglieri eletti, tra cui il Presidente, e 4 membri non eletti ma facenti parte del Consiglio. Nell'ottobre del 2019, Emanuela Panzironi, ex Vice Sindaco e attuale Sindaco, ci ha invitati a partecipare all'incontro "I saperi della legalità" nello Spazio Attivo di Zagarolo. Al termine, abbiamo deciso di formare una lista per la candidatura al Consiglio Comunale dei Giovani del nostro paese e, di comune accordo, abbiamo presentato la mia candidatura come Presidente. Il 30 dicembre si sono svolte le elezioni dalle quali siamo usciti vincitori. A gennaio, abbiamo comunicato la data del primo Consiglio Comunale dei Giovani per l'insediamento ufficiale e definito il programma per l'anno 2020. Approvato anche dal Comune, abbiamo vinto un contributo pari a 4000 euro dalla Regione Lazio per la “Promozione degli strumenti di partecipazione istituzionale delle giovani generazioni alla vita politica e amministrativa locale”. Il contributo ci ha permesso di affrontare le spese per l'attuazione del programma 2020, successivamente modificato e inviato alla Regione Lazio poiché molti eventi non permettevano il rispetto delle norme anti Covid-19. Questo momento difficile non ci ha demoralizzati, anzi ci ha dato la spinta per fare ancora meglio: durante il lockdown abbiamo organizzato dirette e incontri virtuali con ospiti quali il Sindaco, il Vice Sindaco, la Croce Rossa del nostro paese, artisti emergenti di zona, etc.. Nel rispetto delle norme anti contagio, durante l'estate abbiamo svolto varie attività: un torneo di beach volley che ha coinvolto tanti giovani; il servizio civile nel mercato ortofrutticolo contadino di Zagarolo per far rispettare i distanziamenti; la raccolta dei rifiuti per ripulire Piazza Disfida di Barletta (bosco comunale) con l'aiuto del Comune e di Ambi.En.Te; e abbiamo dato una mano concreta alla realizzazione degli eventi svolti nella Corte del Palazzo Rospigliosi, collaborando con i ragazzi della Pro Loco di Zagarolo e l'Istituzione Palazzo Rospigliosi. Con grande soddisfazione, l’8 settembre abbiamo ricevuto la Lettera di Encomio dal Comune di Zagarolo per l'attività svolta durante la fase critica della pandemia. Attualmente, abbiamo redatto il progetto per l'anno 2021, approvato in Consiglio Comunale dei Giovani e dalla Giunta del Comune.  

              I Consigli dei Giovani sono organismi di rappresentanza democratica di tutti i giovani residenti nel territorio di riferimento, con funzioni consultive di natura preventiva e obbligatoria su tutti gli atti amministrativi, varati dal Comune in questione, che riguardano i giovani. Puoi aiutarci a descrivere meglio la sua reale importanza, anche tramite dei progetti o delle battaglie che voi avete portato avanti o a termine con successo e convinzione?

              Il Consiglio Comunale dei Giovani è di vitale importanza in un comune per due semplici motivi: basa la sua esistenza sulla promozione dell'interesse giovanile riguardo diverse tematiche sul territorio comunale ed è di grande aiuto nel coinvolgere i ragazzi a partecipare alle attività e ai progetti proposti. Secondo la mia esperienza, il CdG non è solamente un organismo di rappresentanza dei giovani ma un modo reale per affrontare e risolvere le problematiche presenti sul territorio in materia giovanile. Vi faccio un esempio: all'inizio di questo percorso, le persone credevano che il Consiglio dei Giovani fosse un semplice gruppo di ragazzi con il compito di organizzare qualche festa o attività. Ma non è stato e non è così. Con il tempo abbiamo dimostrato ai nostri concittadini che un CdG ha il compito sia di organizzare attività e eventi che, con egual importanza, di spronare i ragazzi a fare sempre meglio per il proprio paese. Durante il 2019 abbiamo deciso di svolgere il servizio civile nel nostro mercato della domenica facendo capire ai ragazzi che si può e si deve far del bene al proprio territorio partendo da piccoli gesti, come spronare un amico a uscire di casa invitandolo a un evento del Consiglio per fargli vivere e riscoprire a pieno il luogo dove vive. Ci siamo sempre battuti affinché i ragazzi comincino a vedere Zagarolo come un paese che offre opportunità per la loro età, non come un luogo chiuso.

              Raccontaci come è stato rapportarsi con le istituzioni locali e, se ti viene in mente, qualche simpatica curiosità relativa a una vostra iniziativa.

              Il nostro rapporto con le istituzioni locali è fantastico. Il Sindaco, la Giunta, il Consiglio Comunale etc. ci trattano come loro pari, con rispetto, tenendoci sempre presenti. Se abbiamo bisogno di un consiglio o abbiamo un dubbio e il Sindaco, o chi per lei, può darci una mano, veniamo sempre ascoltati e aiutati. Per esempio, l'amministrazione comunale ci ha aiutati a trovare un luogo adatto per il beach volley, collaborando con l'associazione "Tu e Noa Oltre le mura". E sul beach volley vi racconto un simpatico aneddoto: ad agosto, sotto un sole ardente, realizzammo l'apposita struttura per il torneo. Presi dall'entusiasmo, lavorammo dalla mattina presto alla sera tardi per una perfetta riuscita ma non tenemmo conto proprio di quel sole così cocente. Ci siamo scottati fino a non riuscire ad appoggiare la testa sul cuscino di notte!

              I tuoi tre motivi per i quali dei giovani ragazzi dovrebbero portare avanti, nei propri comuni, il progetto dei Consigli dei Giovani. 

              Prima di tutto perché farebbe capire loro come funziona un organismo di rappresentanza, in questo caso giovanile, e allo stesso tempo li aiuterebbe a determinare quali siano, se ve ne siano, i problemi in tema giovanile all'interno dei propri territori comunali. La creazione dei CdG è molto importante poiché sviluppa nei ragazzi diversi valori, come la libertà di scegliere e quindi il reale senso della democrazia, il valore dell'amicizia tra i vari giovani, il valore del divertimento e della solidarietà verso il prossimo e la consapevolezza nel capire quando una decisione deve essere presa e quando no. Detto ciò, credo che la creazione dei Consigli dei Giovani dia una grande mano alle amministrazioni comunali poiché dà loro modo di lasciare spazio sulle decisioni inerenti i giovani proprio a coloro che sono soggetti a queste decisioni, cioè i ragazzi. Ragazzi, portate avanti nel vostro comune il progetto del Consiglio Comunale dei Giovani! Il motivo? Noi siamo la generazione futura e se non cominciamo a prendere in mano la situazione, chi lo farà in futuro al posto nostro?

                • Il Progetto


                  Beste, raccontaci chi sei e cosa fai.

                  Sono turca, mi sono laureata in Architettura d'interni in Turchia e ho preso anche il master. Sono venuta in Italia nel 2011 per fare il PhD in Design e Innovazione all’Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli" a Napoli. Durante il PhD, ho sviluppato un approccio innovativo per il design del futuro che si chiama "H+ design". La mia tesi è pubblicata su un libro. Ho collaborato con l'Università di Malaga, l'Università di Lisbona e La Salle a Barcellona riguardo a Interaction Design e Robotica Sociale, durante il periodo del PhD e subito dopo. Ho collaborato come co-tutor anche con l’Università degli Studi di Roma "La Sapienza" per le tesi degli studenti del Master in Product Design. Sto collaborando da 6 anni e mezzo con il CNR dove, attualmente, faccio il postdoc sul progetto PlusMe.

                  Dottore di ricerca in Design e Innovazione presso la Seconda Università degli studi di Napoli, collaborazioni con prestigiosi atenei europei su studi e attività relative agli Smart Wearables, fino ad arrivare alla realizzazione di “+Me”, un robot sociale sperimentale, che dovrebbe facilitare e promuovere lo sviluppo delle abilità sociali e comunicative nei bambini affetti da disturbi dello spettro autistico (DSA).
                  Raccontaci il tuo percorso e come sei riuscita ad arrivare alla realizzazione di questo importante progetto.

                  Ho fatto il PhD in Italia su Design e Innovazione e ho cominciato a collaborare con il CNR riguardo a una mia idea, “+Me”, il dispositivo interattivo per DSA. Insieme a ingegneri, psicologi e terapisti l’abbiamo sviluppata e fatta diventare un progetto vero. “Plusme” è un dispositivo sperimentale, specificamente disegnato per la terapia dei disturbi dello spettro autistico, DSA, e più in generale per i disturbi generalizzati dello sviluppo (DGS). “+Me” è il primo prototipo di transitional wearable companion (twc). Il suo scopo è quello di favorire, rafforzare e supportare lo sviluppo delle abilità sociali di base come il contatto occhi-viso (“eye-contact”), le richieste di scambio interpersonale (“social referencing”), l’attenzione condivisa (“joint-attention”). “+Me” è un piccolo robot “morbido” e a forma di animale che potenzialmente può motivare i bambini con DSA a interagire col terapista nelle attività riabilitative.

                  La Regione Lazio vanta un importante bacino imprenditoriale nel settore delle industrie culturali e creative. Quello delle Nuove Tecnologie è senza dubbio un settore che ne fa parte. Per questo la Regione, con il progetto LazioCreativo è in prima linea per valorizzare le intelligenze e portarle all’attenzione del pubblico e del mercato nazionale e internazionale; per sostenere progetti e incentivare lo sviluppo di sinergie. In cosa e quanto questo progetto ti ha aiutato a concretizzare ancor di più il tuo sogno?

                  Grazie a questo progetto finanziato da tre bandi (2 horizon 2020 e 1 Regione Lazio) ho potuto concretizzare il mio sogno di aiutare i bambini con l’autismo. Spero che un giorno PlusMe migliorerà la vita dei bambini e delle loro famiglie che hanno bisogno di supporto.

                  Tre motivi per i quali dei giovani creativi, anche grazie al sostegno di LazioCreativo, dovrebbero coltivare la propria creatività, dando vita ai propri sogni.

                  Con un loro progetto possono migliorare la vita degli esseri umani (e.g., well-being, entertainment, education), creare un impatto sociale (e.g., changing old habits, new ways of living, go over the limits) e aiutare a risolvere alcuni problemi (e.g., health issues, economical limits, sustainability, access).

                    • Il Progetto

                      Tiziano, dicci chi sei e cosa fai.

                      Sono Tiziano Panici, nato a Roma, classe 1985 (quindi per definizione un Millennial). Quest’anno, con grande orgoglio, entro ufficialmente nella categoria degli "adulti” perché sarò un over 35.

                      Negli ultimi 10 anni mi sono occupato a 360° di cultura e di progetti dedicati alle giovani generazioni. Nasco come attore e regista e, dal 2008, sono nella direzione artistica del Teatro Argot Studio di Roma. Quando ho iniziato, avevo appena 23 anni e al termine della mia formazione artistica ho capito che uno dei grandi problemi nella società contemporanea e nel mondo della cultura è stata la mancanza di un adeguato ricambio generazionale. All’epoca, molti lamentavano “il grande vuoto” dei giovani nei musei, nei teatri e nelle sale cinematografiche, ma tantissimi ragazzi e ragazze erano impegnati in prima linea per produrre nuovi spettacoli, incidere dischi, pubblicare libri e cercare di emergere dall’invisibilità. Avevamo bisogno di più spazio. Con questa convinzione, nel 2013 è nato Dominio Pubblico, un’occasione per molti studenti di scoprire come funziona la macchina dietro alle grandi attività culturali e l’occasione di costruire una comunità di coetanei con cui condividere un’esperienza formativa unica.


                      Dal 16 al 18 ottobre 2020, come Associazione culturale Dominio Pubblico, in collaborazione con l’Associazione culturale Be Pop, avete dato vita alla magnifica esperienza del progetto “Stati d’animo: incontrare la bellezza”. Tre giorni per riflettere insieme sul significato della parola bellezza nella società contemporanea, in uno dei luoghi più suggestivi e significativi della Regione Lazio, Il castello di Santa Severa. Come e da dove nasce questa idea?

                      L’idea nasce proprio dal progetto Dominio Pubblico: quello che ci ha sempre contraddistinto è una grande curiosità d’esplorare nuovi confini e nuovi modi di comunicare con altri progetti. Negli anni, abbiamo creato un vasto networking di collaborazioni per riuscire a conoscere più da vicino i mondi della musica, della street art e del cinema ed esplorare i confini della nostra città e del nostro paese.

                      Questo ha trasformato nel tempo Dominio Pubblico da semplice progetto culturale, rivolto alla formazione di un pubblico giovane, a un vero e proprio progetto di cittadinanza attiva in cui i giovani possono sentirsi liberi di esprimersi e di interagire, confrontandosi con situazioni che richiedono costanza e responsabilità. Questo ci ha inevitabilmente portato a confrontarci con una delle questioni più delicate della convivenza civile: l’integrazione e il rapporto con chi consideriamo “straniero”È così che siamo entrati in contatto con Be Pop, l’associazione che tratta il tema dei diritti civili in modo del tutto innovativo e aperto. Gli strumenti d’incontro in questo progetto sono stati la cucina, il cibo, le chiacchiere, la capacità di esprimersi creativamente e di conoscere l’altro. Questo tipo d’incontro ha reso tangibile la parola Bellezza.


                      Che tipo di esperienza è stata? Raccontaci qualche aneddoto di queste giornate, le sensazioni e le emozioni che hai vissuto tu in prima persona, oltre a quelle che hai percepito da chi ha partecipato.

                      Mi piacerebbe che a questa domanda potessero invece rispondere le ragazze e i ragazzi che hanno partecipato con le loro parole, registrate e raccontate per arricchire il nostro blog: http://www.dominiopubblicoteatro.it/2020/11/02/dpintour2020-stati-danimo-incontrare-la-bellezza/ 

                      Io descrivo l’esperienza come un grande respiro profondo… che ci ha dato anche la forza di resistere alla successiva ondata di Covid, costringendoci a rinunciare di nuovo alla prossimità, al contatto, al confronto. Elementi essenziali per poter evolvere in una società sana e consapevole.


                      I tuoi motivi per i quali dei giovani ragazzi dovrebbero partecipare a un progetto come il vostro o magari provare a organizzarne uno loro stessi, nell’ambito dell’iniziativa Itinerario Giovani.

                      Negli ultimi anni la Regione Lazio ha dimostrato praticamente un grande slancio nell’investire sulle nuove generazioni e aiutare questo famoso “ricambio generazionale” di cui parlavo prima. Lo scontro generazionale è un fattore tutt’altro che da sottovalutare e l’emergenza sanitaria lo sta mettendo ancora più in evidenza. È fondamentale l’impegno della pubblica amministrazione di mettere in campo risorse e opportunità concrete a cui le nuove generazioni possano accedere in modo autonomo, strutturandosi e crescendo. Progetti come Itinerario Giovani, Lazio Sound, Vitamina G e Youth Card sono occasioni perfette per farsi le ossa ed entrare a pieno titolo nel mondo del lavoro.

                      LINK PER FOTO E VIDEO: https://drive.google.com/drive/folders/19HJQgVDZco99wSOzQWYl7Alw6SKv60e2?usp=sharing

                        • Il Progetto

                          Due parole su di voi e sul vostro lavoro.

                          Sono Filippo Pennese, laureato in Economia e Commercio all’Università degli Studi di Roma "La Sapienza", amministratore della Global Service B2B che detiene il marchio PrimaScelta Ristoattrezzature. Dopo tanti anni come consulente e libero professionista, ho deciso di intraprendere questa attività imprenditoriale nel campo dell’e-commerce riferito alle attrezzature professionali della ristorazione e, in generale, del settore Ho.re.ca.

                          PrimaScelta Ristoattrezzature è una piattaforma di vendita on line dedicata a chi si occupa di ristorazione. Perché questa idea e come si svilupperà in futuro?

                          Dopo dieci anni di gestione di piattaforme di e-commerce in questo settore come consulente esterno, ho voluto mettere a frutto l’esperienza maturata per offrire ai potenziali acquirenti una realtà diversa nel panorama nazionale.

                          PrimaScelta Ristoattrezzature è il sito di vendita on line per i professionisti della ristorazione e del settore Ho.re.ca dove trovare attrezzature e macchinari di alta qualità ai prezzi più competitivi del mercato. Attenti alle nuove esigenze del mercato in continua evoluzione, orientati alla soddisfazione del cliente e operando con una visione marketing oriented, noi di PrimaScelta Risoattrezzature abbiamo voluto realizzare un portale e-commerce avvalendoci della partnership con i marchi più prestigiosi e le aziende leader mondiali nei settori di riferimento.

                          La nostra mission risiede nel nome stesso dell’e-commerce: offriamo la “Prima Scelta” nel panorama italiano e internazionale delle aziende che rappresentano l’eccellenza, mettendo a disposizione dei proprietari di ristoranti, bar, pasticcerie, gelaterie, pizzerie, alberghi, mense, agriturismi, catering, una vasta gamma di macchinari per la realizzazione delle esigenze professionali, coniugando tecnologia, qualità dei materiali e design sempre all'avanguardia. Nella nostra sede disponiamo di una sala dimostrativa per provare le migliori attrezzature professionali, come i forni Rational e Lainox e gli abbattitori multifunzione Friulinox, tra gli altri.

                          Il nostro servizio alla clientela si contraddistingue per affidabilità e serietà, velocità ed efficienza.

                          I nostri cataloghi sono costantemente aggiornati grazie alla stretta collaborazione dei responsabili con le aziende selezionate e a una costante ricerca di nuove realtà di spicco nel panorama di riferimento del settore. 

                          Siete tra le start-up vincitrici di Fondo Futuro della Regione Lazio, che eroga finanziamenti a tasso agevolato a sostegno di un piano di investimento o di avviamento di impresa. Come siete venuti a conoscenza di questo bando e come ha contribuito alla vostra crescita come gruppo e come azienda?

                          Personalmente, mi sono sempre occupato di finanza agevolata e, conoscendo i bandi della Regione Lazio sull’imprenditorialità, ho voluto cogliere l’opportunità di ricevere un finanziamento che potesse fungere da volano all’idea imprenditoriale che intendevo mettere in atto.

                          Il finanziamento, ricevuto a seguito del business plan da me redatto, ha consentito di investire la maggior parte dei fondi ottenuti nello sviluppo della piattaforma di e-commerce che rappresenta l’elemento principale, il negozio on line sul web.

                          I vostri tre motivi per i quali un giovane dovrebbe diventare un imprenditore, scegliere di credere nei propri sogni e superare molte sfide per realizzare il proprio progetto.

                          Diventare imprenditore oggi non è senz'altro facile, ma al tempo stesso credo che creare dal nulla un’attività imprenditoriale non richieda un capitale ingente: il fattore più importante consiste nell'avere grande passione, spirito di sacrificio, le giuste competenze e tanta perseveranza. In definitiva, servono progettualità, desiderio e una buona vision.

                          Mi piace riportare la frase di Seneca “Una vita senza meta è vagabondaggio”. Infatti, se la passione ci fa andare avanti e ci aiuta a non rinunciare quando si presentano gli ostacoli, il progetto ci indica la giusta via verso la nostra mèta trasformando i rischi in opportunità: bisogna avere grande passione e determinazione, unite alla tenacia di volere raggiungere determinati obiettivi.

                          Credere in sé stessi, seguire le proprie passioni e concretizzarle nella realizzazione personale e professionale, che va oltre i risultati economici, dal mio punto di vista, esprime nella sua interezza l’essenza del fare impresa.

                            • Il Progetto

                              Sono Martina Picari, ho 23 anni. Attualmente frequento il Master degree in Econometrics and Data Science of the Econometrics and Operations Research Programme alla Vrije Universitiet di Amsterdam e sono COO di YourGuide. Vivo all’estero ormai da due anni per ragioni accademiche. Mi sono laureata alla triennale nel 2019 in Economia e Finanza, specializzazione Mercati Finanziari, all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Nei mesi di luglio e agosto 2018, ho fatto un internship come market research per Xriba, una start-up a Londra, dove ho poi lavorato da settembre 2018 a maggio 2019. Questa esperienza mi ha permesso di conoscere vari processi analitici di ricerca di mercato e di amplificare la mia curiosità nell’ambito strategico. Ho scelto di proseguire i miei studi in Olanda e prendere il Master in International Management alla Utrecht Universitiet, laureandomi a luglio 2020. Questo programma mi ha permesso di arricchire le mie conoscenze in ambito strategico, finanziario e analitico, e di pubblicare un articolo e la mia Master thesis. Essendo un’amante dello studio, ho deciso di iniziare un nuovo Master che accrescerà le mie basi di analisi quantitativa e mi direzionerà verso un possibile lavoro/dottorato di ricerca.

                              Your Guide è una piattaforma gratuita che aiuta giovani studenti liceali e universitari intenzionati a intraprendere un’esperienza accademica e/o professionale all’estero. Raccontaci qualcosa di più su questo progetto e dei servizi che offre.

                              YourGuide permette di usufruire gratuitamente dei servizi offerti da giovani professionisti che hanno avuto un’esperienza rilevante all’estero (minimo un anno), permettendo all’utente di conoscere tutto quello che c’è da sapere prima di intraprendere un’esperienza fuori dall’Italia. Sono cinque le principali categorie di servizi a cui hanno accesso: consulenza accademica, consulenza professionale, revisione di curriculum vitae e lettera motivazionale, consigli di vita privata (extra accademici), e interview coaching (mock interview). Alcune richieste vanno fuori tema e, per non deludere nessuno, facciamo del nostro meglio per rispondere a tutti!

                              Per consulenza accademica, intendiamo l’insieme dei consigli legati alla scelta del corretto percorso universitario. Questa ha un impatto enorme sulla traiettoria della carriera professionale: esistono molte sfide legate a un’esperienza formativa all’estero e conoscerle fornisce un enorme vantaggio. Soprattutto per chi parte immediatamente dopo il liceo, è necessario adattarsi a cambiamenti enormi, tra cui un metodo di insegnamento e di studio molto distante da quello a cui si è abituati e un ambiente più competitivo. Inoltre, il processo di selezione delle università di eccellenza non è facile ed essere preparati può fare la differenza. Il concept di YourGuide permette di chiedere consigli gratuiti a chi ha già vissuto la stessa esperienza, per potersi preparare con consapevolezza e al meglio al proprio futuro.

                              Per consulenza professionale, noi di YourGuide intendiamo tutti quei consigli legati alla corretta scelta del percorso professionale: specialmente se è il primo, deve essere considerato attentamente per esprimere al massimo le potenzialità e ha un impatto cruciale sul futuro della carriera professionale.

                              È indispensabile conoscere le competenze richieste all’ingresso nel mondo del lavoro all’estero ed è importante come ci si presenta, ad esempio tramite il cv e le lettere motivazionali. Il colloquio di lavoro all’estero potrebbe essere critico a causa del divario culturale, ma grazie alla piattaforma YourGuide è possibile ricevere i giusti consigli per poter affrontare al meglio i processi di selezione.

                              Il curriculum e la lettera motivazionale rappresentano il primo punto di contatto quando si applica per un’università o posto di lavoro: la loro struttura varia a seconda del paese e, ad esempio, la lettera motivazionale è molto importante all’estero, mentre in Italia è preponderante il curriculum. Inoltre, questi due documenti sono l’unica possibilità per convincere chi li legge a darti una possibilità. Le Guide lavorano e studiano in alcune delle aziende e università più prestigiose del mondo e i loro consigli possono fare la differenza per modificare e migliorare il curriculum e la lettera motivazione nel modo corretto, per entrare nell’università o ottenere la posizione lavorativa dei tuoi sogni.

                              Per consiglio di vita privata si intende tutto quello che concerne la vita quotidiana all’estero. Infatti, questa presenta molte sfide nascoste che possono rendere l’esperienza non sempre piacevole. Le differenze culturali e di comportamento possono essere fonte di incomprensioni. Inoltre, trovare il corretto equilibrio tra vita sociale e vita accademica o lavorativa, in un luogo poco conosciuto e poco esplorato è fondamentale per completare l’esperienza. I consigli delle Guide di YourGuide possono aiutarti a conoscere in anticipo le difficoltà che si presenteranno per poterle superare e, quindi, goderti appieno l’esperienza all’estero.

                              L’ultimo servizio offerto è Interview Coaching (mock interview): soprattutto quando non si ha esperienza, il colloquio può essere incredibilmente stressante e molte cose potrebbero andare storte, se si viene sopraffatti. Con YourGuide puoi esercitarti ed essere ascoltato da qualcuno che è stato nella tua situazione, per una posizione lavorativa simile, e ne è uscito vincitore.

                              In conclusione, in base alle preferenze, YourGuide assegna una Guide, che è pronta a indirizzare e ispirare l’utente durante il percorso accademico o professionale fuori dall’Italia!

                              Un’idea partita nel dicembre del 2019 e che, con il passare dei mesi, ha visto arricchire pian piano il suo team, fino ad arrivare al tuo ingresso in Your Guide come Chief Operating Officer. Come nasce questa idea e cosa ti ha convinto a unirti ai tuoi compagni di viaggio?

                              YourGuide è un’idea di Alberto Sciuto, giovane lavoratore italiano all’estero e CEO di YourGuide, che un giorno si è trovato a dover aiutare sua sorella nello scegliere un’università triennale. Ed è così che è nato il progetto di una piattaforma per aiutare studenti e lavoratori italiani che vogliono intraprendere esperienze all’estero.
                              Dopo un anno da studentessa in Olanda, ero più che entusiasta di poter entrare in un progetto che aiuta altri studenti a evitare i calvari burocratici e logistici che io stessa ho dovuto affrontare. Io sono una persona molto pratica e ho visto nel progetto la chiave per iniziare ad applicare ciò che avevo studiato negli ultimi anni. Ho avuto la possibilità di seguire altri progetti all’estero e ho visto nell’idea dei fondatori grandi potenzialità. 

                              Nel ruolo di COO, mi occupo di gestire i social media, strategie di espansione e tutti i processi interni a YourGuide… sono la fixer della compagnia! Ho conosciuto Alberto per caso e certe volte gli incontri casuali sono i migliori che si possano fare.

                              Quale è la vostra missione e perché dei giovani ragazzi dovrebbero scegliere Your Guide?

                              La nostra missione è quella di rappresentare la prima piattaforma multimediale in Italia in grado di istruire e indirizzare, correttamente e gratuitamente, i ragazzi italiani che vogliono andare all’estero per motivi accademici e/o professionali. Questo è reso possibile grazie a un ampio numero di servizi professionali offerti da un’estesa rete di giovani professionisti che hanno studiato e/o lavorato all’estero, le Guide di YourGuide.

                              Alcune università forniscono ai nuovi o potenziali studenti alcune informazioni riguardanti lo studio all’estero ma sono di solito insufficienti, specialmente per chi sceglie di partire subito dopo il liceo.

                              Anche per i neolaureati in cerca di un lavoro all’estero, le informazioni disponibili sulla rete forniscono un quadro incompleto riguardo la cultura del lavoro e le sfide da affrontare quando si vive fuori.

                              La mancanza di corrette informazioni riguardanti aspetti sociali, accademici e/o lavorativi può avere un fortissimo impatto sulla qualità dell’esperienza estera stessa e influenzare, così, le traiettorie future della carriera in maniera irreversibile.

                              L’introduzione di una rete di giovani professionisti italiani che hanno studiato e/o lavorano all’estero colma questo divario e rappresenta una fonte d’ispirazione per gli studenti italiani con l’ambizione di arricchire il proprio curriculum accademico e/o professionale con un’esperienza all’estero.

                              Anche le Guide ci guadagnano: restituiscono alla comunità italiana, a cui loro appartengono, ciò che negli anni hanno imparato; e fanno parte di una grande famiglia digitale, che oggi conta più di 144 Guide in 37 paesi, con esperienze accademiche in più di 77 università e lavorative in più di 85 aziende. Appartenere a una comunità come quella di YourGuide ha un valore enorme!

                              Sono un giovane interessato ad usufruire dei vostri servizi. Come devo procedere?

                              YourGuide è un portale web che interagisce con l’utente in 4 punti di contatto:

                              • il primo è il nostro canale di marketing di cui io sono responsabile: conoscenza personale, incontri promozionali organizzati da YourGuide, i nostri social media (Instagram, Facebook e Linkedin) e le ricerche organiche sul web!
                              • il secondo è l’esperienza sul portale web di YourGuide. L’utente sceglie la nazione di interesse, l’ambito di studi, e poi una Guida da una lista di 3;
                              • il terzo è la richiesta via email di un servizio dedicato alla guida selezionata. Il background delle Guide è disponibile tramite un resoconto delle esperienze professionali e accademiche pregresse e una descrizione personale.
                              • l’ultimo punto di contatto è la valutazione dell’operato di YourGuide e della Guida.

                              Se nessun consulente è adeguato, l’utente può inviare una richiesta personalizzata specificando il tipo di Guida che cerca, specificandone il tipo di esperienze pregresse. Questo è un punto fondamentale di YourGuide: aiutare tutti quelli che ne hanno bisogno, indipendentemente dalle loro performance accademiche e soprattutto dal loro indirizzo di studio.

                              • Il Progetto

                                Biologo ambientale e fotografo. Andrea, dicci chi sei e raccontaci qualcosa di te!

                                Fin da piccolo sono sempre stato affascinato dal mondo naturale e, terminato il liceo, sentivo la necessità di fare qualcosa per preservare la natura che ci circonda. Ho così deciso di intraprendere gli studi di Scienze Ambientali all’Università degli Studi della Tuscia. Avvicinandomi al mondo delle Oasi e dei Parchi nel Lazio, è nata una nuova passione: la fotografia naturalistica. Ben presto ho capito che la fotografia poteva essere molto di più di una semplice vetrina per mostrare specie animali iconiche e ricercate. È un ottimo strumento per divulgare le gravissime minacce che specie e habitat devono affrontare ogni giorno. Al termine della triennale, ho proseguito gli studi iscrivendomi alla magistrale di Ecobiologia all’Università degli Studi di Roma "La Sapienza", senza mai abbandonare la fotografia che, da semplice passione, si trasformò in una vera e propria professione. Negli anni, la mia visione della fotografia è cambiata molto e sicuramente cambierà ancora, ma sono sempre più convinto che la scienza abbia davvero bisogno di divulgare e comunicare a un pubblico più ampio possibile i risultati ottenuti, non solo con la parola ma anche attraverso contenuti multimediali d’impatto. Nel futuro spero di poter affiancare nuovi progetti di ricerca e conservazione della natura, creare reportage fotografici su specie minacciate e poter fare la differenza in questa dura battaglia che noi tutti dovremmo combattere: contrastare la perdita di specie ed ecosistemi fondamentali per la vita dell’Uomo sulla Terra.

                                Torno Subito è il programma di interventi che finanzia progetti presentati da giovani universitari, laureati, diplomati, ideato dall’Assessorato alla Formazione, Ricerca, Scuola, Università della Regione Lazio, con il fine di promuovere un piano di sviluppo di percorsi di formazione e di sperimentazione di esperienze in ambito lavorativo. Questo progetto che si sviluppa in due fasi, la prima fuori dalla regione (in Italia o in uno qualsiasi dei Paesi del Mondo) e la seconda da svolgere nel nostro territorio, in cosa ti ha arricchito e quanto è stato importante per la tua crescita personale e magari anche professionale?

                                La possibilità di poter pensare, scrivere e presentare un progetto in cui si crede davvero è di per sé una grande occasione di crescita personale, qualsiasi sia il risultato conseguito. Poter poi far parte di quei ragazzi che hanno anche potuto sviluppare tale progetto è stato un grande onore. La possibilità che Torno Subito dà di svolgere metà delle attività all’estero (scelta che consiglio) è fondamentale, non solo per una crescita personale ma anche per una crescita dal punto di vista professionale. Sicuramente, dal punto di vista personale, l’idea di stare dall’altra parte del mondo, solo, per sei mesi può inizialmente spaventare ma, affrontate le prime difficoltà, diventa tutto una grande scoperta di sé stessi e dei propri limiti. Dal punto di vista professionale, poi, la possibilità che ho avuto di lavorare in Argentina con importanti gruppi di ricerca internazionali, mi ha permesso di sviluppare nuove abilità fondamentali per la mia professione di ricercatore e fotografo. Tornare in Italia con questo grande bagaglio di conoscenze, spero mi aiuterà a percorrere la strada che mi sono prefissato.
                                È proprio con Torno Subito che hai potuto fare una fantastica esperienza in Argentina come fotoreporter sul campo del lavoro dei ricercatori.

                                Raccontaci questa magnifica esperienza, inserendo qualche curiosità e aneddoto interessante!

                                Le attività del progetto si sono svolte in Patagonia e sono incentrate su due specie di uccelli marini considerati importanti bioindicatori della salute degli Oceani: il cormorano imperiale (nella sua più grande colonia al mondo) e il più famoso pinguino di Magellano. In questi luoghi sconfinati, veri laboratori a cielo aperto, ho collaborato con gli studiosi locali (e non) ad attività di ricerca che utilizzavano innovative tecnologie come GPS, Accelerometri, Magnetometri e Droni, per raccogliere dati sull’ecologia delle specie e delle colonie degli uccelli marini. Il lavoro era sempre affiancato da un attento e scrupoloso lavoro video/fotografico sulle specie oggetto di studio e sul lavoro dell’intero team di ricerca. All’intenso lavoro sul campo, che ci ha visti spesso impegnati durante tutta la settimana (gli animali non conoscono festivi!), è seguito un meticoloso lavoro in laboratorio e in ufficio per organizzare i tanti dati ottenuti e iniziare le prime fasi di analisi degli stessi. Inoltre, parte del materiale multimediale (in totale circa 1000GB) è stato elaborato e proposto per una mostra nel MUSEO “Fundación Ecocentro” di Puerto Madryn.
                                Dal punto di vista scientifico, gli innovativi strumenti tecnologici ci hanno permesso di approfondire aspetti ecologici mai studiati prima, come il comportamento di HOMING dei pinguini, cioè come la specie si orienta per tornare dall’Oceano al nido. I droni, invece, sono stati utilizzati non solo per il censimento, ma anche per costruire modelli tridimensionali della colonia utilizzando complessi software grafici. Per la prima volta, inoltre, siamo riusciti a integrare le immagini aeree di oltre 30 anni fa, permettendo confronti sui cambiamenti strutturali della colonia stessa nel trentennio. I dati ottenuti già dalle prime analisi non sono rassicuranti. Anche se la colonia sembra crescere di numero (più di 6000 coppie nel 2019), l’area occupata sulla battigia si sta ritirando verso le montagne retrostanti, dove la specie non è in grado di nidificare. Questi e tanti altri risultati ottenuti dovrebbero metterci in guardia sui cambiamenti che stanno avvenendo negli ecosistemi.

                                I tuoi tre motivi per i quali dei giovani ragazzi dovrebbero intraprendere questo percorso con Torno Subito.

                                Semplicemente perché non esiste nessuna motivazione per un ragazzo di non provare a creare un progetto in cui crede profondamente e portarlo a termine. Se poi il progetto apporta anche qualcosa di buono alla collettività e al mondo…
                                Ma se proprio volessimo fare un breve elenco, sicuramente un’occasione come questa concede tanta indipendenza, apre un mondo di nuove possibilità professionali, sia all’estero che tornando in Italia dove, grazie alle esperienze acquisite, ho trovato un impiego seppur momentaneo, concedendo quel minimo di sicurezza economica che permette davvero di concentrarsi sugli obiettivi presenti del progetto e futuri!

                                  • Il Progetto

                                    I Whitey Brownie sono un trio nu-soul nato nel 2014 con l’intento di suonare Jazz uscendo dai soliti canoni tradizionali. Quando e come nasce questa idea musicale?

                                    La mia idea di musica ha sempre avuto a che fare con la mescolanza di generi. Fin da bambina mi sono avvicinata al gospel e alla musica tradizionale italiana, nello specifico a quella napoletana. La scoperta del mondo della black music, unita a tutto il mio background, ha dato vita a quello che creo oggi. 

                                    LAZIOSound è un format pensato dalla Regione Lazio, con il sostegno del Dipartimento per le Politiche Giovanili, per dare un’iniezione di energia e novità al panorama musicale regionale e nazionale. Come ne siete venuti a conoscenza e quale è stato il vostro percorso al suo interno?

                                    Siamo venuti a conoscenza del format LAZIOSound attraverso i social network, ci siamo iscritti nella categoria “King of Hip-Hop” e abbiamo vinto alla finale di categoria. 

                                    Avete partecipato al Campus di LAZIOSound, al Festival Dominio Pubblico e siete stati intervistati dal TG2. La vostra cantante, Micol Touadi, ha aperto anche una scuola di musica a Sabaudia. Potete raccontarci qualcosa in merito a queste esperienze?

                                    Essere musicisti significa essere artisti a 360 gradi e la mia passione fa sì che anche altri si innamorino della musica, come faccio io ogni giorno. “Groove On”, la nostra scuola di musica, nasce dall’idea mia e di mio marito Alessandro Trani, batterista della band, di garantire competenze professionali anche in un contesto di provincia. È infatti una realtà che si trova nel cuore di Sabaudia ma richiama allievi da tutta la provincia di Latina. Ringrazio inoltre LAZIOSound per l’intervista su “Speciale TG1” con Cinzia Fiorato, dove ho potuto parlare di me come cantante afroitaliana.  

                                    I vostri tre motivi per i quali delle giovani band dovrebbero partecipare a LAZIOSound, intraprendendo così questa esperienza musicale.

                                    1 – Visibilità, che non fa mai male

                                    2 - Mettersi in gioco e sentirsi valutati artisticamente

                                    3 - Credere sempre nei propri sogni e progetti.