Claudio, parlaci un po’ di te e di cosa fai nella vita.
Mi chiamo Claudio, ho 27 anni e attualmente svolgo il servizio civile all’Avi come assistente per ragazzi con disabilità. La sera, grazie all’esperienza maturata durante questo percorso, ho deciso di frequentare un corso per diventare OSS e spero un giorno di poter lavorare a tempo pieno nel terzo settore.
Il Servizio Civile è un’occasione di crescita per tutti i giovani fra i 18 e i 28 anni che scelgono volontariamente di dedicare un anno della loro vita a un’esperienza non solo civica e culturale ma anche umana e professionale, all’insegna della responsabilità, della solidarietà, della partecipazione e della tutela dei diritti.
Che cosa ti ha spinto a intraprendere questo percorso?
Avevo già avuto contatto con il mondo del servizio civile tramite mia sorella, che mi ha aiutato a fare domanda, e diversi amici che avevano avuto esperienza diretta.
Ma il vero motivo è stata un’esperienza lavorativa che ho avuto durante dei soggiorni estivi dove assistevo dei ragazzi con disabilità: mi ha spinto a iniziare questo percorso con il progetto dell’AVI – Agenzia Vita Indipendente e ora a pensarlo come progetto di vita.
Attualmente stai svolgendo il Servizio Civile presso l’associazione Agenzia Vita Indipendente, consegnando le mascherine. Inoltre, durante il lockdown di qualche mese fa, ti sei messo a disposizione per fare delle passeggiate con i ragazzi diversamente abili. Ti va di raccontarci qualcosa in merito a questa esperienza e a cosa ti ha lasciato da un punto di vista personale? Sei libero di arricchire il tutto con qualche simpatico aneddoto, ovviamente.
Attualmente svolgo il servizio civile come assistente per ragazzi con disabilità, accompagnandoli in qualsiasi tipo di attività che svolgono o semplicemente portandoli a prendere un gelato, a fare una passeggiata, e cercando di sostenerli in una quotidiana indipendenza.
Durante il lockdown, abbiamo scelto insieme all’AVI di rimodulare il servizio per poter essere utili durante l’emergenza e, oltre al normale servizio di assistenza, consegnavamo mascherine a domicilio a tutti gli utenti che ne facevano richiesta. Per fare questo siamo stati affiancati da un autista per trasporto disabili: ci veniva a prendere e accompagnava durante le consegne, e poi ci riportava a casa.
Non stare fermo durante la quarantena mi ha fatto sentire utile. Poter aiutare, anche se in minima parte, per me è stato fondamentale.
Tre motivi per i quali dei giovani ragazzi come te dovrebbero intraprendere il percorso del Servizio Civile.
Il primo motivo sicuramente è di crescita umana, poi anche lavorativa. Nel mio caso credo di aver avuto la possibilità di approfondire la conoscenza di un settore lavorativo a cui ero già interessato per poi maturarne la certezza. In generale, il SCN è un ottimo modo per inserirsi nel mondo del lavoro e una grande opportunità per rendere un servizio alla nostra comunità.