Appassionata d’arte e organizzatrice di eventi culturali. Novella, dicci chi sei e raccontaci qualcosa di te!
Sono Novella, ho 27 anni e sono nata a Viterbo. Dopo la laurea triennale in studi storico-artistici all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e un Erasmus alla Sorbona, ho deciso di proseguire i miei studi a Parigi con una laurea magistrale all’Ecole du Louvre. Tra difficoltà, successi, esperienze uniche e splendide amicizie, mi sono innamorata della Francia… e poi anche di un francese! Ecco perché al termine della seconda fase del progetto Torno Subito, svolta a Roma, ho deciso di tornare a Bordeaux, in Francia, dove vivo attualmente con il mio compagno per proseguire la mia formazione con un dottorato in storia dell’arte.
Torno Subito è il programma di interventi che finanzia progetti presentati da giovani universitari, laureati, diplomati, ideato dall’Assessorato alla Formazione, Ricerca, Scuola, Università della Regione Lazio, con il fine di promuovere un piano di sviluppo di percorsi di formazione e di sperimentazione di esperienze in ambito lavorativo. Questo progetto, che si sviluppa in due fasi, la prima fuori dalla regione (in Italia o in uno qualsiasi dei Paesi del Mondo) e la seconda da svolgere nel nostro territorio, in cosa ti ha arricchito e quanto è stato importante per la tua crescita personale e magari anche professionale?
L’esperienza con Torno Subito non direi che è stata importante… è stata fondamentale! Studio Raffaello da tre anni, è stato il protagonista della mia tesi magistrale e, anche grazie al Torno Subito, lo sarà pure della tesi di dottorato. Grazie a questa iniziativa promossa dalla Regione Lazio ho avuto l’opportunità di lavorare in due prestigiose istituzioni impegnate entrambe nella realizzazione di mostre celebranti Raffaello Sanzio a 500 anni dalla sua morte. A livello professionale, ho imparato tantissimo ed è stato interessante analizzare il modo in cui Francia e Italia hanno deciso di omaggiare lo stesso artista. Si tratta naturalmente di istituzioni molto lontane tra loro: da un lato il castello di Chantilly, vicino Parigi, una piccola realtà museale con la seconda collezione di dipinti più importante di Francia, dopo il Louvre; dall’altro lato, le Scuderie del Quirinale, uno dei maggiori spazi espositivi d’Italia. È stato estremamente stimolante e formativo confrontarmi con due progetti espositivi quasi opposti e, di conseguenza, con un’impostazione e un’organizzazione del lavoro molto differenti.
Con Torno Subito hai avuto la possibilità di effettuare prima un’esperienza all’estero, per la precisione a Parigi, in Francia; per poi rientrare a Roma, in un luogo storicamente e culturalmente importante per la Città Eterna, le Scuderie del Quirinale. Raccontaci di queste esperienze, inserendo qualche curiosità e aneddoto interessante.
Sono state due esperienze preziosissime ma completamente diverse. A Chantilly, ho contribuito personalmente alla realizzazione della mostra. Il curatore ha mostrato fin dall’inizio grande fiducia in me affidandomi compiti molto importanti: la selezione delle opere da esporre, l’ideazione della scenografia e la redazione di una parte del catalogo. Il tutto sempre sotto la sua supervisione, ma questa “libertà” mi ha permesso di calarmi completamente nella parte del curatore museale e, in soli quattro mesi, di crescere tantissimo professionalmente… è stata una vera iniezione di autostima! A Roma, complice anche il fatto che si trattava di una mostra grandiosa, con prestiti eccezionali, non ho ritrovato la stessa possibilità di contribuire attivamente. Ad ogni modo, è stato interessante e formativo poiché erano missioni per me completamente nuove: occuparmi della progettazione del ciclo di incontri e conferenze organizzato a supporto della mostra e gestire i contatti con specialisti e studiosi internazionali. Ahimè, entrambe le mostre hanno risentito della pandemia da COVID-19, chiudendo le porte per oltre tre mesi. Ma hanno saputo reagire organizzando tour virtuali e approfondimenti online.
I tuoi tre motivi per i quali dei giovani ragazzi dovrebbero intraprendere questo percorso con Torno Subito.
Effettuare un’esperienza all’estero, o comunque lontani da casa, svolgendo un progetto delineato da noi stessi, quindi inerente al nostro campo di studio, e supportati da un finanziamento, aspetto non trascurabile per chi, come me, ha lavorato in una città particolarmente costosa, è un’occasione preziosa, da non perdere.
Inoltre, esperienze del genere sono fondamentali per aiutarci a capire cosa desideriamo concretamente fare nel nostro futuro. Solo sperimentando, viaggiando e mettendoci in gioco possiamo renderci conto del percorso che fa per noi.
Infine, è una sfida. Lanciarsi verso nuove avventure aiuta a conoscersi meglio, a spingere un po’ più lontano i nostri limiti e a ricredersi sulle proprie capacità professionali, ma soprattutto personali.