Chi siete e di cosa vi occupate?

SABOTAGGIO TEATRO nasce nel 2018. L’intento del collettivo è stato fin da subito  quello di trovare una forma per abitare la scena contemporanea attraverso i nostri corpi che si trovano a nascere – crescere e vivere all’interno di una società che sembra sempre più non riuscire a tenere il passo,  confrontarsi con temi, conflitti e ferite dell’attualità. Sabotaggio Teatro nasce quindi come luogo di creazione che lascia le porte aperte alla libertà del divenire e all’essere altro \ oltre\  dai confini del corpo.

La parola Sabotaggio di cui ci siamo riappropriati, venne usata per la prima volta nel in Francia quando gli operai usarono i loro zoccoli di legno – in francese sabots, da cui il sostantivo sabotage – per bloccare l’apparato industriale in segno di protesta, contro le condizioni inique di lavoro.

A distanza di un secolo sentiamo forte l’esigenza di rompere alcuni meccanismi, di uscire da schemi precostituiti ed è questo che ci porta a rivendicare nuovamente l’importanza del sabotaggio. È così che nasce la nostra compagnia: Sabotaggio Teatro e il progetto di residenza Artistica Be/ sabotage Be revolution.

Raccontateci il progetto BE/ Sabotage – BE/ Revolution, di cosa si tratta

BE/ Sabotage – BE/ Revolution è un progetto ideato e promosso da Sabotaggio Teatro, realizzato nell’ambito di VitaminaG, programma GenerAzioniGiovani.it finanziato dalle Politiche Giovanili della Regione Lazio con il sostegno del Dipartimento per la Gioventù.

BE/Sabotage – BE/ Revolution è un progetto di residenza artistica nel cuore della Sabina, uno spazio in cui volevamo accogliere esigenze e corpi dell3 artist3 del contemporaneo con la missione di creare nuovi modelli, maggiormente sostenibili, che mettessero al centro comunità e individui, in relazione con lo spazio, il presente e il territorio circostante. Un luogo come quello del Casale Le Pietre ci ha consentito di dilatare i tempi della creazione, dare spazio allo sviluppo del pensiero, di creare un humus fertile per l’ideazione senza la pressione sociale e urbana, al di fuori delle logiche economiche e spaziali, in un contesto immerso nel verde che recupera il senso di quiete e di cura, due concetti essenziali per noi. In fondo è nella quiete che si generano le tempeste più spettacolari. E in quel giardino abbiamo dato ascolto e possibilità di espressione alla potenza delle suggestioni artistiche di giovani under35 che hanno non solo portato avanti in modo fecondo le loro ricerche, ma hanno anche contribuito alla manutenzione, alla concreta cura e attenzione, nei confronti del luogo che ci accoglieva. Un modo per tornare in contatto con la materia, con il mondo naturale che ci circonda e farne tesoro.

Vitamina G è un avviso pubblico delle Politiche Giovanili della Regione Lazio rivolto alle ragazze e ai ragazzi under35 che vogliono realizzare progetti di innovazione culturale, sociale e tecnologica favorendo lo spirito di iniziativa e lo sviluppo di attività creative, artistiche, culturali, sportive, di ricerca e di studio, del tempo libero, della vita associativa, di aggregazione e di solidarietà.

Come nasce la vostra idea e qual è l’obiettivo che intendete raggiungere?

Ci piacerebbe solidificare un percorso di residenze, creare un centro ospitante dalla forte identità, radicato nel territorio e al tempo stesso aperto al nuovo, all’altro. Un luogo dove la contaminazione sia essenziale per unire soggettività e creare nuove prospettive. Dal momento che BE/ Sabotage – BE/ Revolution nasce per sostenere opere di performing arts di formazioni under 35 sul territorio nazionale e che mira a reagire all’isolamento culturale offrendo uno spazio di scambio, ricerca e produzione, ci piacerebbe poter diventare un punto di riferimento sul territorio, certo, ma anche a livello nazionale e di scambio con altri paesi.

Come siete venuti a conoscenza dell’avviso pubblico di Vitamina e come ha contribuito alla vostra crescita come associazione?

Siamo venuti a conoscenza dell’avviso da post Facebook, e anche da amici, c’è stato un grande passaparola e un gran fermento intorno a questo bando.

La vittoria di  Vitamina G  è stata la spinta per creare ufficialmente la nostra associazione SABOTAGGIO TEATRO, che fino all’anno scorso era una giovane compagnia di teatro non formalmente costituita.

Questo ci ha permesso di associare i nostri collaboratori e di creare un gruppo di lavoro solido. La nostra ambizione è quella di strutturare e far crescere questo gruppo, facendo in modo che ognuno di noi si specializzi in un ruolo, e ci sia una professionalizzazione continua che possa supportare l’ascesa e l’espansione di BE/ Sabotage – BE/ Revolution.

Come sono stati selezionati i progetti di BE/ Sabotage – BE/ Revolution?

In questa prima edizione abbiamo indetto una call e sono arrivate 60 candidature, un successo che non ci aspettavamo essendo la prima esperienza. Abbiamo quindi selezionato, in sinergia con i nostri partner, due progetti e li abbiamo ospitati in residenza nel mese di luglio, con la possibilità di lavorare a stretto contatto con lo spazio che circonda il casale che ci ospita.
“Ri|Creazioni studio per un tragico avvenire” ed “Esplorazione del limite” sono le due proposte vincitrici di quest’anno, progetti di due giovani artiste che hanno incluso nella loro ricerca il tema del futuro e del rapporto con l’ambiente. Un terzo progetto Fase1, una pratica che indaga il senso della cura, è stato incluso in una forma breve di residenza come terza occasione di incontro e sviluppo di un percorso con giovani artisti e poi presentato al pubblico il 4 settembre insieme agli altri due lavori. Tutti e 3 i progetti parlavano di tematiche molto coerenti con le nostre sensibilità e con il luogo dove ha sede il progetto, tutti e 3 accomunati da propositi per il futuro, 3 spinte vitali, molto diverse, ma molto simili nel mettere al centro i nostri corpi e riappropriarci degli spazi che abitiamo.

Qual è stata la fase finale del vostro progetto? E come sperate si sviluppi in futuro?

Dopo il periodo di residenza, in cui i progetti hanno avuto modo di svilupparsi, trasformarsi, entrare in comunione con il luogo e con la nostra direzione artistica, il 4 settembre 2022 ne abbiamo presentato gli esiti, in una giornata conclusiva che si è svolta sempre nello stesso luogo, il Casale Le Pietre, davanti a un pubblico di operatori di settore, partner di progetto, direttori di festival, responsabili dello spazio.

In quella circostanza abbiamo gettato le basi per far conoscere il progetto BE/ Sabotage – BE/ Revolution e presentare quello che speriamo possa diventare, appunto, un centro di residenze artistiche nel Lazio, un nodo di una rete di associazioni, centri, realtà affini nella coltivazione di talenti e ricerca di nuovi orizzonti.

I vostri tre motivi per i quali ragazze e ai ragazzi under35 dovrebbero partecipare a Vitamina G?

Sentire di avere il sostegno in un progetto, in un sogno che si coltiva magari da tempo, è qualcosa che riesce a dare una spinta molto forte. VitaminaG per noi ha reso reale non solo in termini economici ma anche progettuali, quello che sembrava solo una scintilla. Con questo bando, unendo idee e budget, mettendo a frutto intenzioni e confrontandoci con i responsabili di VitaminaG abbiamo finalmente acceso una miccia che speriamo possa continuare ad alimentarsi.

Perchè i giovani ragazzi dovrebbero partecipare a progetti come il vostro?

Anche noi vorremmo poter partecipare al nostro progetto! Ahah, al di là delle battute c’è una verità in questa frase. BE/ Sabotage – BE/ Revolution è nato anche perché abbiamo vissuto (e viviamo) sulla nostra pelle la difficoltà di trovare gli spazi, i tempi, i modi per sprigionare la creatività. Un contesto sfidante come quello culturale italiano, in balìa spesso di logiche economiche e di ristrettezze, difficilmente diventa terreno aperto e fecondo per la produzione artistica libera. Questo ci piacerebbe essere, un luogo dove sentire che la produzione di sogni e visioni è possibile e questo ci piacerebbe offrire ai giovani che si avvicinano a noi.

Ci sarà una seconda edizione di BE/ Sabotage – BE/ Revolution ?

Noi lo speriamo e ci stiamo già muovendo per immaginare e organizzare la prossima edizione. Questo 4 settembre per noi era un banco di prova, un anno zero. Abbiamo già nuovi partner che si sono aggiunti per il prossimo anno e ci auguriamo di ripagare la scommessa e l’investimento. Dal canto nostro l’intenzione è quella di spostare un po’ più in là l’orizzonte, per noi, per chi ci sostiene e per chi partecipa al progetto. Ci piacerebbe che la seconda edizione di BE/ Sabotage – BE/ Revolution  oltre alle residenze, diventasse un piccolo festival in cui mostrare non solo i lavori delle compagnie ospitate, ma anche creare momenti di incontro e confronto tra addetti ai lavori e pubblico, oltre a performance artistiche, spazi ricreativi e assaggi di cultura del territorio.

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